In questi giorni il Parlamento europeo ha approvato la proposta del  Regolamento che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza, altrimenti definito, Recovery fund Recovey Package o Recovery Instrument.

Ma facciamo un passo indietro.

Per superare la crisi economica conseguente alla pandemia globale, l’UE ha introdotto uno strumento  che autorizza la Commissione a contrarre prestiti sui mercati dei capitali fino a 750 miliardi : trattasi del Next Generation UE.

Per assegnare le risorse imputate al Next Generation UE ai vari Stati membri l’UE ha adottato il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Facility- RRF) che specifica, innanzitutto, i  sei settori  di intervento:

  1. Transizione verde;
  2. trasformazione digitale;
  3.  crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, che comprenda coesione economica, occupazione, produttività, competitività, ricerca, sviluppo e innovazione, e un mercato interno ben funzionante con piccole e medie imprese (PMI) forti;
  4. coesione sociale e territoriale;
  5. salute e resilienza economica, sociale e istituzionale, al fine di rafforzare, tra l’altro, la capacità di preparazione e di risposta alle crisi;
  6.  politiche per la prossima generazione, l’infanzia e i giovani, come l’istruzione e le competenze.

Proviamo ad esaminare nel dettaglio ciascuno dei sei pilastri:

La transizione verde  indica la politica di  riforme e investimenti in tecnologie e capacità verdi, tra cui la biodiversità, l’efficienza energetica, la ristrutturazione degli edifici e l’economia circolare;

La trasformazione digitale include gli investimenti in tecnologie, infrastrutture e processi digitali  strumentali alla  digitalizzazione dei servizi, allo sviluppo di infrastrutture digitali e di dati, cluster e poli di innovazione digitale.

Il terzo pilastro , promuovendo crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, che comprenda coesione economica, occupazione, produttività, competitività, ricerca, sviluppo e innovazione è indirizzato verso il rafforzamento delle PMI al fine di renderle più competitive sul mercato.

Il potenziamento delle imprese è inefficace se non affiancato da interventi  volti a ridurre  povertà,  disoccupazione , difficoltà di inserimento di soggetti deboli . A tal fine è necessario investire per favorire la  coesione sociale e territoriale rafforzando i sistemi di protezione sociale e di welfare di ciascuno Stato membro.

La  capacità di preparazione e risposta alle crisi, argomento del quinto pilastro, è di importanza preponderante specie alla luce delle conseguenze della recente pandemia che ha evidenziato l’inadeguatezza degli attuali sistemi sanitario, economico, sociale ed istituzionale.

Non possono dimenticarsi le politiche per le nuove generazioni che fungono da traino per le riforme digitali l’aggiornamento, la riconversione e la riqualificazione professionali della forza lavoro.

 Gli Stati membri dovranno  presentare, entro il 30 aprile prossimo,  i loro Piani per la Ripresa e Resilienza (PRR) , descrivendo  specificamente gli interventi  per ogni singolo pilastro e le azioni da compiere per utilizzare i fondi assegnati.

Ciascun Piano verrà poi esaminato dalla Commissione  che dovrà valutarne la pertinenza, l’efficacia, l’efficienza e la coerenza, sulla base dell’elenco di criteri stabiliti nel  regolamento appena approvato.


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