REACT-EU (Recovery Assistance for Cohesion and the Territories of Europe), è uno programmi istituiti nell’ambito della politica Next Generation EU ed è disciplinato dal Regolamento UE 2020/2021 del 23 dicembre 2020.
Lo stanziamento complessivo è di 47,5 miliardi di euro che andranno ad implementare le risorse:
- del Fondo europeo di sviluppo regionale («FESR»);
- del Fondo sociale europeo («FSE»);
- del Fondo europeo di aiuto agli indigenti (FEAD) e le iniziative per favorire l’occupazione giovanile (IOG).
Nel programma FESR, le somme aggiuntive del REACT-EU saranno utilizzate principalmente per:
- sostenere investimenti in prodotti e servizi a carattere sanitario o in infrastrutture sociali;
- per fornire sostegno sotto forma di capitale di esercizio o di sostegno agli investimenti delle PMI in settori con un elevato potenziale in termini di creazione di posti di lavoro;
- per sostenere gli investimenti che contribuiscano alla transizione verso un’economia verde e digitale;
- per sostenere gli investimenti nelle infrastrutture che consentano la prestazione di servizi di base ai cittadini;
- per sostenere misure economiche nelle regioni più dipendenti dai settori maggiormente colpiti dalla crisi COVID-19.
Nel programma FSE, le risorse del REACT-EU saranno impiegate principalmente per sostenere l’accesso al mercato del lavoro mantenendo i posti di lavoro dei dipendenti e dei lavoratori autonomi, anche attraverso regimi di riduzione dell’orario lavorativo nei casi in cui tale sostegno non sia associato a misure attive del mercato del lavoro, a meno che queste ultime non siano imposte dal diritto nazionale. Le risorse aggiuntive dovranno stimolare la creazione di posti di lavoro e di occupazione soprattutto per le persone in situazioni di vulnerabilità.
Gli stanziamenti finanziari del REACT-EU sostengono inoltre i sistemi sociali che contribuiscono alla lotta contro la discriminazione e alle misure a favore dell’inclusione sociale e dell’eliminazione della povertà, con particolare riferimento alla povertà minorile, e migliorano l’accesso paritario ai servizi sociali di interesse generale, anche a favore dei minori, degli anziani, delle persone con disabilità, delle minoranze etniche e delle persone senza fissa dimora.